Il reflusso gastroesofageo è la risalita nell’esofago del contenuto di stomaco e duodeno, con vomito e rigurgito ricorrenti.
Quando mangiamo l’esofago fa procedere il cibo verso il basso, per poi riversarlo nello stomaco. Il passaggio tra i due è regolato da uno sfintere (LES – sfintere esofageo inferiore), la cui chiusura impedisce il transito inverso, cioè che il contenuto dello stomaco risalga nell’esofago. Quando malauguratamente ciò accade l’acido cloridrico (ed in alcuni casi anche la bile) vengono a contatto con la mucosa dell’esofago provocandone l’infiammazione (esofagite), con possibile insorgenza di sintomi caratteristici, come la pirosi (bruciori).
I meccanismi alla base dell’insorgenza di questo disturbo possono essere molteplici ma generalmente sono:
• Riduzione del tono dello sfintere esofageo inferiore (LES, lower esophageal sphincter)
• Alterazioni strutturali alla barriera anatomica data dall’angolo di HIS (l’angolo formato dalla giunzione di esofago e stomaco)
• Alterato svuotamento gastrico
• Ridotta salivazione
• Alterazione di tutti quei fattori e strutture anatomiche che stabilizzano l’esofago e la giunzione gastro-esofagea, impedendo il prodursi di ernia iatale (il reflusso gastroesofageo è spesso associato a ernia iatale, caso in cui la porzione terminale dell’esofago viene facilmente esposta al contenuto gastrico)
I sintomi più tipici sono:
• Bruciore retrosternale (pirosi)
• Rigurgito (liquido amaro nella cavità orale)
• Difagia, eruttazioni, faringiti, disfonie, tosse irritativa, otalgie
Il trattamento osteopatico sarà, come in ogni caso, unico e pianificato in base alle specifiche esigenze e disfunzioni specifiche del caso. Lo scopo è quello di ripristinare il corretto equilibrio omeostatico, normalizzare l’attività del sistema nervoso autonomo a livello della giunzione gastroesofagea, promuovere una corretta circolazione linfatica, normalizzare quelle ‘disfunzioni somatiche’ che impediscono all’organismo di far fronte a questa condizione.
Fermo restando la specificità dell’approccio osteopatico, in questo caso è probabile che l’osteopata vada ad indagare ed eventualmente trattare determinate strutture:
• Sistema nervoso autonomo tramite i segmenti vertebrali che innervano esofago e stomaco
• Trattamento di eventuali disfunzioni strutturali a vertebre e relative coste
• Diaframma toracico
• Controllare ed eventualmente normalizzare i rapporti pressori tra i vari diaframmi corporei
• Vertebre dorso-lombari (D10-L2-3) vista anche la contiguità anatomica e l’inserzione del diaframma a questo livello, e di altre strutture anatomiche coinvolte
• Vertebre cervicali C3-4-5 (nervo frenico)
• Gangli del sistema nervoso autonomo (ganglio celiaco)
• Base del cranio e rapporti tra occipite-atlante-epistrofeo, verificando mancanza di compressioni a carico del nervo vago
• Strutture viscerali (stomaco, esofago, duodeno, esofago, ecc…) e relativi mezzi legamentosi di connessione e sospensione
In genere sono sufficienti pochi trattamenti per verificare se l’approccio osteopatico può essere di aiuto. In ogni caso il trattamento osteopatico, anche se non sarà risolutivo potrà essere di aiuto con una riduzione dei sintomi, un migliore controllo da parte del sistema nervoso autonomo, un maggiore controllo delle reazioni di stress a questa condizione. Se associato ad un corretto stile di vita ed una dieta appropriata sarà massimalmente efficace, così come abbinato ad altri approcci medici, allopatici, omeopatici, naturopatici.
Il reflusso gastroesofageo è la risalita del contenuto dello stomaco e del duodeno nell'esofago, causando vomito e rigurgito. Ciò accade quando lo sfintere esofageo inferiore (LES) non chiude correttamente, permettendo all'acido cloridrico (e talvolta alla bile) di entrare in contatto con la mucosa dell'esofago, provocando infiammazione.
Le cause principali includono la riduzione del tono dello sfintere esofageo inferiore (LES), alterazioni strutturali dell'angolo di HIS, svuotamento gastrico alterato, ridotta salivazione, e la presenza di ernia iatale, che espone facilmente l'esofago al contenuto gastrico.
I sintomi più comuni sono il bruciore retrosternale (pirosi), il rigurgito (liquido amaro in bocca), difficoltà a deglutire (disfagia), eruttazioni, faringiti, disfonie, tosse irritativa e otalgie.
Il trattamento osteopatico mira a ripristinare l'equilibrio omeostatico, normalizzare l'attività del sistema nervoso autonomo e favorire una corretta circolazione linfatica. Si trattano strutture come la colonna vertebrale, il diaframma toracico, le vertebre dorso-lombari e cervicali, e i gangli del sistema nervoso autonomo.
Sono Dr. Benardin, osteopata dedicato al tuo benessere. Ti aiuto a ritrovare salute e equilibrio con tecniche sicure e personalizzate.
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